Ormai è un luogo comune: celebrities, sportivi, vicini di ombrellone sembrano cedere sempre più alla tentazione del tatuaggio. Solo qualche decennio fa, nelle società occidentali tatuarsi era ancora considerato un gesto confinato ad ambienti marginali, quando non criminali, e a sottoculture legate alla contestazione. Oggi invece questa pratica di modificazione corporea è percepita come una moda mainstream, diffusa su scala globale. Anche questo, a ben vedere, è un luogo comune: e i luoghi comuni sono pane quotidiano per gli storici, soprattutto per gli storici culturali. Non a caso da qualche anno non solo le discipline del contemporaneo, come sociologia e antropologia, ma anche la storia e la storia dell’arte si interrogano sugli usi e i significati del tatuaggio come pratica culturale e sulle narrazioni che lo circondano. Federico Mazzini e Carlotta Sorba ne discutono con Alessio Petrizzo a partire dalla sua ricerca in corso sul tatuaggio nell’Europa dell’Ottocento.
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